Mai parole furono così profetiche!!!



Alla mia nazione - Pier Paolo Pasolini - 1959


Non popolo arabo,

non popolo balcanico,

non popolo anticoma nazione vivente,

ma nazione europea:e cosa sei?

Terra di infanti, affamati, corrotti,

governanti impiegati di agrari, prefetti codini,

avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,

funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,

una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!

Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci

pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,

tra case coloniali scrostate ormai come chiese.

Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,

proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.

E solo perché sei cattolica, non puoi pensare

che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.


I soldi per il taglio dell’Ici? Quelli per la violenza sulle donne

Telefono Rosa: decisione infamante


da L'Unità 29/05/2008



Alla faccia della sicurezza. Nell’era del Berlusconi IV, non paghi la tassa sulla prima casa ma, se sei una donna, devi sperare che non ti capiti mai nulla. L’ultima trovata del governo è una delle più vergognose. Spulciando i complicati numeri relativi alle misure finanziarie per il taglio dell’Ici si scopre infatti che tra i capitoli di spesa tagliati per recuperare soldi c’è pure il Fondo per le donne vittime di violenza.

Lo aveva istituito Prodi nell’ultima finanziaria: 20 milioni di euro destinati al sostegno delle vittime e alla prevenzione.Insorgono le parlamentari dell’opposizione e le associazioni di difesa delle donne. Telefono Rosa, storica rete di salvataggio per le donne che hanno subito violenze dentro e fuori le mura di casa, è indignata: «Questa decisione è infamante – tuona la presidente Gabriella Carnieri Moscatelli - Mi sento di dire, come già ha detto qualcuno, che siamo di fronte al funerale delle donne visto che le risorse che dovrebbero finanziare i diritti di chi subisce uno dei crimini più orrendi, appunto lo stupro, vanno per l'Ici, a vantaggio magari di proprietari che vanno in giro con una Maserati o una Ferrari».

Arcidonna denuncia questa «vergognosa mossa finanziaria che offende i milioni di donne che nel corso della loro vita hanno subito violenze. Da un lato – ricorda la presidente Valeria Ajovalasit – si proclama la tolleranza zero per reprimere le violenze, dall'altro si vanificano gli sforzi di chi opera sul territorio per contrastare concretamente questo fenomeno, che, voglio ricordare, riguarda solo in minima parte i crimini commessi dai migranti: è all'interno della famiglia, infatti, che avviene la stragrande maggioranza delle violenze sulle donne».

Il coro è tutto rivolto al neo ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna. «Vorrei capire cosa intende fare», si chiede Vittoria Franco, ministra ombra delle Pari Opportunità. «Appare comunque chiara – aggiunge – la visione del governo Berlusconi su questa questione. Si vuole ricondurre il problema della violenza contro le donne all'immigrazione, quando il fenomeno è molto più complesso e riguarda per lo più la violenza familiare».

La Carfagna ha già risposto, ma non convince: «A dispetto dei polveroni della sinistra, che guarda più alla forma che alla sostanza, sarà mia cura fare in modo che questa normativa ed i fondi, che ad essa verranno collegati, si traduca in azioni concrete per le donne».

Guardando alla sostanza, interviene l’ex ministro Barbara Pollastrini, che fortemente volle quel Fondo. I tagli, ricorda, non consentirebbero più l’esistenza «dei numeri verdi, dell'informazione a quante si sentono minacciate, dei centri antiviolenza, delle case per le donne maltrattate e offese, del monitoraggio delle molestie».

........................................................................................


Però se verrò stuprata sarò contenta... Non pagherò l'Ici!


Sono cominciati i lavori pre- Matrimoniali......!



11 ottobre 2008 ore 17.00

Mi sposo!

cerimonia civile che si "celebrerà" alle Terme di Caracalla

Dopo tanto tempo

finalmente è arrivato l'inizio di un nuovo percorso...


... ed ora comincia anche la parte più "complicata": i preparativi! AIUTO!!!!!


Commento di Don Luigi Ciotti alla foto pubblicatasul trasferimento dei Rom dal campo nomadi di Ponticelli
Da L'Unità 16 maggio 2008

Io chiedo scusa
Don Luigi Ciotti
Presidente del «Gruppo Abele» e di «Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie»

Cara signora,
ho visto questa mattina, sulle prime pagine di molti quotidiani, una foto che La ritrae. Accovacciata su un furgoncino aperto, scassato, uno scialle attorno alla testa. Dietro di Lei si intravedono due bambine, una più grande, con gli occhi sbarrati, spaventati, e l´altra, piccola, che ha invece gli occhi chiusi: immagino le sue due figlie. Accanto a Lei la figura di un uomo, di spalle: suo marito, presumo. Nel suo volto, signora, si legge un´espressione di imbarazzo misto a rassegnazione. Vi stanno portando via da Ponticelli, zona orientale di Napoli, dove il campo in cui abitavate è stato incendiato. Sul retro di quel furgoncino male in arnese - reti da materasso a fare da sponda - una scritta: "ferrovecchi".
Le scrivo, cara signora, per chiederLe scusa. Conosco il suo popolo, le sue storie. Proprio di recente, nei dintorni di Torino, ho incontrato una vostra comunità: quanta sofferenza, ma anche quanta umanità e dignità in quei volti.
Nel nostro Paese si parla tanto, da anni ormai, di sicurezza. È un´esigenza sacrosanta, la sicurezza. Il bisogno di sicurezza ce lo abbiamo tutti, è trasversale, appartiene a ogni essere umano, a ogni comunità, a ogni popolo. È il bisogno di sentirci rispettati, protetti, amati. Il bisogno di vivere in pace, di incontrare disponibilità e collaborazione nel nostro prossimo. Per tutelare questo bisogno ogni comunità, anche la vostra, ha deciso di dotarsi di una serie di regole. Ha stabilito dei patti di convivenza, deciso quello che era lecito fare e quello che non era lecito, perché danneggiava questo bene comune nel quale ognuno poteva riconoscersi. Chi trasgrediva la regola veniva punito, a volte con la perdita della libertà. Ma anche quella punizione, la peggiore per un uomo - essendo la libertà il bene più prezioso, e voi da popolo nomade lo sapete bene - doveva servire per reintegrare nella comunità, per riaccogliere. Il segno della civiltà è anche quello di una giustizia che punisce il trasgressore non per vendicarsi ma per accompagnarlo, attraverso la pena, a un cambiamento, a una crescita, a una presa di coscienza.
Da molto tempo questa concezione della sicurezza sta franando. Sta franando di fronte alle paure della gente. Paure provocate dall´insicurezza economica - che riguarda un numero sempre maggiore di persone - e dalla presenza nelle nostre città di volti e storie che l´insicurezza economica la vivono già tragicamente come povertà e sradicamento, e che hanno dovuto lasciare i loro paesi proprio nella speranza di una vita migliore.
Cercherò, cara signora, di spiegarmi con un´immagine. È come se ci sentissimo tutti su una nave in balia delle onde, e sapendo che il numero delle scialuppe è limitato, il rischio di affondare ci fa percepire il nostro prossimo come un concorrente, uno che potrebbe salvarsi al nostro posto. La reazione è allora di scacciare dalla nave quelli considerati "di troppo", e pazienza se sono quasi sempre i più vulnerabili. La logica del capro espiatorio - alimentata anche da un uso irresponsabile di parole e immagini, da un´informazione a volte pronta a fomentare odi e paure - funziona così. Ci si accanisce su chi sta sotto di noi, su chi è più indifeso, senza capire che questa è una logica suicida che potrebbe trasformare noi stessi un giorno in vittime.
Vivo con grande preoccupazione questo stato di cose. La storia ci ha insegnato che dalla legittima persecuzione del reato si può facilmente passare, se viene meno la giustizia e la razionalità, alla criminalizzazione del popolo, della condizione esistenziale, dell´idea: ebrei, omosessuali, nomadi, dissidenti politici l´hanno provato sulla loro pelle.
Lo ripeto, non si tratta di "giustificare" il crimine, ma di avere il coraggio di riconoscere che chi vive ai margini, senza opportunità, è più incline a commettere reati rispetto a chi invece è integrato. E di non dimenticare quelle forme molto diffuse d´illegalità che non suscitano uguale allarme sociale perché "depenalizzate" nelle coscienze di chi le pratica, frutto di un individualismo insofferente ormai a regole e limiti di sorta. Infine di fare attenzione a tutti gli interessi in gioco: la lotta al crimine, quando scivola nella demagogia e nella semplificazione, in certi territori può trovare sostenitori perfino in esponenti della criminalità organizzata, che distolgono così l´attenzione delle forze dell´ordine e continuano più indisturbati nei loro affari.
Vorrei però anche darLe un segno di speranza. Mi creda, sono tante le persone che ogni giorno, nel "sociale", nella politica, nella amministrazione delle città, si sporcano le mani. Tanti i gruppi e le associazioni che con fatica e determinazione cercano di dimostrare che un´altra sicurezza è possibile. Che dove si costruisce accoglienza, dove le persone si sentono riconosciute, per ciò stesso vogliono assumersi doveri e responsabilità, vogliono partecipare da cittadini alla vita comune.
La legalità, che è necessaria, deve fondarsi sulla prossimità e sulla giustizia sociale. Chiedere agli altri di rispettare una legge senza averli messi prima in condizione di diventare cittadini, è prendere in giro gli altri e noi stessi. E il ventilato proposito di istituire un "reato d´immigrazione clandestina" nasce proprio da questo mix di cinismo e ipocrisia: invece di limitare la clandestinità la aumenterà, aumentando di conseguenza sofferenza, tendenza a delinquere, paure.
Un´ultima cosa vorrei dirLe, cara signora. Mi auguro che questa foto che La ritrae insieme ai Suoi cari possa scuotere almeno un po´ le nostre coscienze. Servire a guardarci dentro e chiederci se davvero questa è la direzione in cui vogliamo andare. Stimolare quei sentimenti di attenzione, sollecitudine, immedesimazione, che molti italiani, mi creda - anche per essere stati figli e nipoti di migranti - continuano a nutrire.
La abbraccio, dovunque Lei sia in questo momento, con Suo marito e le Sue bambine. E mi permetto di dirLe che lo faccio anche a nome dei tanti che credono e s´impegnano per un mondo più giusto e più umano.


Pensare ad ognuna di queste cose, volta per volta, mi fa sentire meglio....


1. Innamorarsi

2. Una doccia calda

3. Nessuna coda al supermercato

4. Uno sguardo speciale

5. Ricevere posta

6. Guidare lungo una strada piacevole da percorrere

7. Sentire la tua canzone preferita alla radio

8. Stare disteso sul letto ascoltando la pioggia che cade fuori

9. Trovare il maglione che ti piace tanto in vetrina, scontato a metà prezzo

10. Una telefonata da molto lontano

11. Un'ottima conversazione

12. La spiaggia

13. Trovare un biglietto da venti nella tasca del tuo cappotto dell'inverno scorso

14. Ridere tra te e te

15. Ricevere una telefonata a mezzanotte che dura ore

16. Correre in mezzo alla pioggia

17. Ridere per nessuna ragione al mondo

18. Avere qualcuno che ti dice che sei stupenda/o

19. Ridere per una battuta che hai fatto tra te e te

20. Gli amici

21. Ascoltare involontariamente qualcuno che dice qualcosa di bello sul tuo conto

22. Svegliarti e accorgerti che hai ancora alcune ore per dormire

23. Il tuo primo bacio (il primo in assoluto, ma anche quello appena ricevuto)

24. Conoscere nuovi amici o passare del tempo con quelli vecchi

25. Giocare con un cucciolo di cane

26. Avere qualcuno che giochi con i tuoi capelli

27. Fare sogni dolcissimi

28. Una cioccolata calda

29. Fare un viaggio in macchina con degli amici

30. Dondolarsi sull'amaca

31. Scartare i regali di Natale sotto l'albero

32. Andare ad un concerto davvero bello

33. Avere uno sguardo intenso con uno sconosciuto

34. Ricevere dei biscotti fatti in casa dai tuoi amici

35. Passare del tempo con i tuoi migliori amici

36. Vedere sorrisi e sentire risate dei tuoi amici

37. Tenersi la mano con qualcuno a cui tieni particolarmente

38. Scontrarti per caso con un vecchio amico e scoprire che certe cose (brutte o belle) non cambiano mai

39. Vedere l'espressione sul volto di qualcuno mentre apre il regalo che più desiderava

40. Guardare il sorgere del sole

41. Fare l'amore, fare l'amore... fare l'amore...

42. Uscire dal letto ogni mattina ed essere grato per un altro splendido giorno.


Gioco....


Folleggio....


« L'angoscia del tempo che passa ci fa parlare del tempo che fa »
(dal film "Il favoloso mondo di Amélie")








PPP


Se Tu Fossi Ancora Qui Con Noi...
Non Staremmo Così!


Mi manchi tanto Pier Paolo....

----------------------------------------------------------
Alla mia nazione

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.


Molte volte il vero dolore è così maledettamente silenzioso...
Proviamo a stare zitti... e lo sentiremo!
Sarà più facile dare il nostro aiuto!....


I 13 spunti per la vita - GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ

1 -Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te.
2 -Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita sicuramente non ti farà piangere.
3 -Il fatto che una persona non ti ami come tu vorresti non vuol dire che non ti ami con tutta se stessa.
4 -Un vero amico è chi ti prende per la mano e ti tocca il cuore.
5 -Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.
6 -Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
7 -Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo.
8 -Non passare il tempo con qualcuno che non sia disposto a passarlo con te.
9 -Forse Dio vuole che tu conosca molte persone sbagliate prima di conoscere la persona giusta, in modo che, quando finalmente la conoscerai, tu sappia essere grato.
10-Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta.
11-Ci sarà sempre chi ti critica, l’unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.
12-Cambia in una persona migliore e assicurati di sapere bene chi sei prima di conoscere
qualcun’altro e aspettarti che questa persona sappia chi sei.
13-Non sforzarti tanto, le cose migliori accadono quando meno te le aspetti.
Tutto quello che accade, accade per una ragione!

Il mio micio è proprio monello...
Però lo amo tanto!

Ed io me ne vado a spasso dentro una tazza....

... con un cucchiaino di zucchero!
E' più dolce andare in giro così!!!!





Un Film Che Amo Da Morire!

E' Come Mangiare Una Succosa E Gommosa Caramella Alla Fragola!!!




Veramente, vivo in tempi bui!
La parola disinvolta è folle.
Una fronte liscia
Indica insensibilità.
Colui che ride
Probabilmente non ha ancora ricevuto
La terribile notizia.
Che tempi sono questi in cui
Un discorso sugli alberi è quasi un reato
Perché comprende il tacere su così tanti crimini!
Quello lì che sta tranquillamente attraversando la strada
Forse non è più raggiungibile per i suoi amici
Che soffrono? È vero: mi guadagno ancora da vivere
Ma credetemi: è un puro caso.
Niente
Di ciò che faccio mi da il diritto di saziarmi.
Per caso sono stato risparmiato.
(Quando cessa la mia fortuna Sono perso)
Mi dicono: mangia e bevi!
Accontentati perché hai!
Ma come posso mangiare e bere se
Ciò che mangio lo strappo a chi ha fame,
e Il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete?
Eppure mangio e bevo.
Mi piacerebbe anche essere saggio.
Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio:
Tenersi fuori dai guai del mondo e passare
Il breve periodo senza paura.
Anche fare a meno della violenza
Ripagare il male con il bene
Non esaudire i propri desideri, ma dimenticare
Questo è ritenuto saggio.
Tutto questo non mi riesce:
Veramente, vivo in tempi bui! . .....
Voi, che emergerete dalla marea
Nella quale noi siamo annegati
Ricordate
Quando parlate delle nostre debolezze
Anche i tempi bui
Ai quali voi siete scampati.
Abbiamo camminato, cambiando più spesso i paesi delle scarpe,
Attraverso le guerre di classe, disperati
Quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta.
Eppure sappiamo:
Anche l'odio verso la bassezza
Distorce i tratti del viso.
Anche l'ira per le ingiustizie
Rende la voce rauca.
Ah, noi,
Che volevamo preparare il terreno per la gentilezza
Noi non potevamo essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuto il momento
In cui l'uomo è amico dell'uomo
Ricordate noi
Con indulgenza.
"Storie del Signor K." di Bertolt Brecht


Il girasole è un fiore semplice,

forse per qualcuno meno bello degli altri

Non è vanitoso come la rosa

nè candido come un giglio

Ma ha il potere di dare tanta tanta gioia

con i suoi bellissimi colori

Benvenuta Primavera!!!!



Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore ed ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Martha Medeiros



Amica mia penso a te
Al tuo color di sole alla tua grazia
La casa è vuota da quando il mio raggio di sole
È andato a tuffarsi in mare
Se vedi i sommergibili
Di' loro che t'amo
Se le nubi s'addensano
Di' loro che t'adoro
Se la mareggiata infuria sugli scogli della riva
Di' agli scogli che sei la mia pietra preziosa
Se qualche granello di sabbia brilla
tra i mille granelli di sabbia della spiaggia
Digli che sei la sola gemma che amo
Quando vedrai il postino
Digli con quanta impazienza aspetto le tue lettere
Ti mando mille baci mille carezze
Che ti raggiungeranno come le parole
raggiungono l'antenna del telegrafo senza fili
Se vedi dei feriti Digli che la mia sola ferita
è quella che hai inferto al mio cuore
Se a volte pensi pensa che il mio pensiero è sempre con te
E che t'adoro.

Guillaume Apollinaire (da Poèmes retrouvés)


VoRreI TaNto DanZaRe....

MiAo... MiAo... MiAo...
MiAo... MiAo...





«Come ti vidi mi innamorai.

E tu sorridi perché lo sai.»

(Arrigo Boito)



L'ho Trovata...
---------------------------------------------------------

L'ho rubata...
--------------------------------------------------------

E ora ti sto aspettando...
---------------------------------------------------------


PRENDI, PRENDI TUTTO:
QUELLO CHE SONO,
QUELLO CHE MI E' ACCADUTO,
DOVE ANDRO' E IN CHE MODO CI ARRIVERO'.
DIMMi CHE COSA VUOI CHE IO FACCIA
E DONAMI LA CAPACITA' DI FARLO.




RaSacAMbra scrIVe:

"l'Amore è come la Morte,
se non sappiamo morire
non sapremo mai amare"




“Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona” - Dante Alighieri



Sull'onda calma e nera dove dormono le stelle

La bianca Ofelia ondeggia come un grande giglio,

Ondeggia molto piano, stesa nei suoi lunghi veli…

- Si sentono dai boschi lontani grida di caccia.

Sono più di mille anni che la triste Ofelia


Passa, bianco fantasma, sul lungo fiume nero;

Sono più di mille anni che la sua dolce follia

Mormora una romanza alla brezza della sera.

Il vento le bacia il seno e distende a corolla


I suoi grandi veli, teneramente cullati dalle acque;

I salici fruscianti piangono sulla sua spalla,

Sulla sua grande fronte sognante s'inclinano i fuscelli.

Le ninfee sfiorate le sospirano attorno;


A volte lei risveglia, in un ontano che dorme,

Un nido da cui sfugge un piccolo fremer d'ali:

- Un canto misterioso scende dagli astri d'oro.