AmO lA LuNa
FreDda_e_CruDelE

AmO lA LuNa
FreDda_e_CruDelE

AmO lA LuNa
FreDda_e_CruDelE

AmO lA LuNa
FreDda_e_CruDelE

AmO lA LuNa
FreDda_e_CruDelE








CharleS BaudelaireE
_SPLEEN E IDEALE_

SEMPER EADEM
"Di dove viene" dicevi "questa strana tristezza che sale come il mare sulla roccia nera e nuda?"
- Quando il nostro cuore ha fatto la sua vendemmia, vivere non è che male.
È un segreto noto a tutti, un dolore semplice, senza misteri e, come la tua gioia, a tutti manifesto.
Cessa dunque, bella curiosa, d'indagare. E se pure la tua voce è dolce, taci!
Taci, ignorante, anima perennamente in estasi, bocca dal riso infantile!
Assai più che la Vita ci tiene la Morte con i suoi legami sottili.
Lascia, lascia il mio cuore inebriarsi d'una menzogna, tuffarsi nei tuoi begli occhi come in un sogno e a lungo sonnecchiare all'ombra dei tuoi cigli.








AuGuRi CaSSanDrA_
BuOn ComPLeaNNo_

GiOcA_vIvI_PianGi_aMa_SoRRidI_
GuarDa_AscolTa _//..........
SeMpRe .... CoMe OggI

Dedicated to the literary society.
Io voglio distruggere la tediosissima letteratura italiana:
gli imperterriti scribacchini,
i valorosi imbrattacarte, la loro ignominia.
L’ambientino letterario (da sempre) mi disapprova:
le mie maschere, le mie stravaganze,
quale oltraggio alla grandezza della letteratura italiana!!!
Mi vorrebbe mansueta, docile cagnetta sobriamente abbigliata,
dispensatrice di quieti romanzi grondanti dialoghi e misericordia.
S’infuria, spettegola, critica, volentieri sputerebbe sul volto
di quella scostumata che osa non esser scimunita
come i suoi esangui componenti.
p.s. Indosserò maschere, eccentrici abiti, forse medievali armature,
probabilmente mi vedrete entrare a cavallo nelle librerie dei vostri paeselli:
non temete, non vi ucciderò.
Firmato. Isabella e le sue belle natiche = la compiaciuta femmina.
daL BloG DellA DivinA_chE AmO FolleMentE



















CharleS BaudelairE _ FIORI DEL MALE
DOnnE DAnnATe

Coricate sulla sabbia come armento pensoso
volgono gli occhi verso l'orizzonte marino e i piedi
che si cercano, le mani ravvicinate hanno dolci
languori e brividi amari.

Le une, cuori innamorati di lunghe confidenze, nel
folto dei boschetti sussurranti di ruscelli, vanno
riandando l'amore delle timide infanzie e incidendo il
legno verde dei giovani arbusti;

altre, camminano lente e gravi come suore
attraverso le rocce piene di apparizioni, dove
Sant'Antonio vide sorgere, come lava, i seni nudi e
purpurei delle sue tentazioni;

e ve n'è che ai bagliori di resine stillanti, nel muto
cavo di vecchi antri pagani, ti chiamano in soccorso
delle loro febbri urlanti, o Bacco, che sai assopire gli
antichi rimorsi.

Altre, il cui petto ama gli scapolari e nascondono il
frustino entro le lunghe vesti, mischiano, nelle notti
solitarie e nei boschi scuri, la schiuma del piacere e
le lagrime degli strazi.

O vergini, o demòni, mostri, martiri, grandi spiriti
spregiatori della realtà, assetate d'infinito, devote o
baccanti, piene ora di gridi ora di pianti,

o voi, che la mia anima ha inseguito nel vostro
inferno, sorelle, tanto più vi amo quanto più vi
compiango per i vostri cupi dolori, per le vostre seti
mai saziate, per le urne d'amore di cui traboccano i
vostri cuori.